
Credits
Testo e Regia: Noemi Giulia Fabiano
Coreografie: Giulia Visone
Cast: Rosaria Visone, Svetlana Giacchetti, Carolina Franco, Andrea Grattagliano, Francesco Ivone, Salvatore Squillace, Maddalena Sinno, Roberta Moccia;
Partnership: GiuliArt Academy
Trama
Pronti ad affrontare un viaggio inatteso alla scoperta della musica? Tranquilli, nessun bagaglio da preparare: basta uno smartphone, una connessione 4G ed il gioco è fatto. Laura, liceale arguta e piena di energia vi accompagnerà in un bizzarro viaggio nel tempo in seguito al download di un’ equivoca applicazione!
Dopo essersi ritrovata nel bel mezzo di un’esibizione di Bessie Smith, Laura tenterà di tornare nel 2018 dribblando situazioni incresciose, scambi di persone e infrangendo cuori al suo passaggio. Il suo smartphone la condurrà negli anni ‘50, sotto un juke box, piombando al centro di un acceso dibattito sull’importanza del due pezzi in spiaggia e, ancora, nel 1980 tra le musicassette di Cindy Lauper nel pieno di una festicciola casalinga dove, al centro della pista da ballo, ci sono genitori pre adolescenti intenti in corteggiamenti alle prime armi.
L’ultima tappa, la più importante del viaggio, non la sveliamo, non è ancora nota (in questo modo, se non dovesse piacervi, potremmo provare a cambiarla in corso.. d’opera!).
Note di regia
“Anni fa lessi “Alta fedeltà” di Nick Hornby, un romanzo del 1995 dove dischi, vinili e riviste (cartacee!) di musica erano oggetti materiali, vivi, espressione tangibile della cultura personale e sociale. Oggi è molto difficile “toccare” i prodotti musicali perché ascoltiamo musica mainstream, online, possiamo farlo quasi sempre, gratis, immediatamente e questo ha condizionato il nostro consumo, la nostra cultura musicale e i nostri gusti nell’arco di pochi anni. Ciò ha modificato un paio di cosette della società.
Mi sono chiesta come vivessero la musica gli adolescenti nel 1980, nel 1950 e nel 1920.
Insieme ci siamo interrogati sulla funzione della musica in rapporto allo stare insieme e alla condivisione dell’ hic et nunc.
Ecco quindi Destinazione Nota, uno spettacolo adolescente che riflette su questi temi: adolescenti e relazioni, cuffie e smartphone, juke box e musica live, eventi e silent party.
In scena ci sono giovani attori/danzatori e allievi attori. Il linguaggio è ironico, ma non è pretenzioso, non ha filtri, non è autoreferenziale, ma è semplice, diretto, energico e restituisce uno scenario del presente e del futuro che parla proprio agli spettatori.
Troppo spesso il teatro diventa una monade autoreferenziale dove chi fa teatro parla a chi fa teatro, un cane che si morde la coda, dove quello che accade in scena può interessare solo a chi la scena la pratica (e nemmeno). Ma il teatro indipendente può avere una funzione molto più aperta e priva di categorie: riferirsi ai vivi, intanto.” Noemi Giulia Fabiano